martedì 2 ottobre 2012

Il tiro di Dario Fo all’avaro Picasso

C’è qualcosa che Dario Fo non ha riferito a proposito del suo esilarante “Picasso desnudo”, la lezione-spettacolo tenuta a Milano come introduzione alla mostra del grande pittore. Il nostro Nobel, stando al suo racconto, mentre lavorava alla messinscena si era improvvisamente bloccato. Infatti gli sarebbe venuto in mente che gli eredi di Picasso erano abituati a pretendere diritti d’autore piuttosto salati sulle immagini dei suoi quadri. Che d’altra parte erano indispensabili per ricostruirne la carriera. ” Allora abbiamo avuto un’idea che mi permetto di dire geniale”, ha raccontato Fo.” Proiettare, invece che gli originali, delle riproduzioni rielaborate da me, insomma dei falsi. E sui falsi non si può mettere una tassa. Sono sicuro che dall’aldilà Picasso riderà come un matto”. Due mesi di lavoro con una serie di aiutanti ed ecco più di 100 quadri rimaneggiati e colorati “alla Dario Fo” : una trovata di sicuro successo, uno di quei colpi di scena che fanno parte del suo teatro nel teatro. Mi è però venuto in mente che quei quadri falsi (che probabilmente diventeranno anche una mostra) non sono il primo scherzo che Dario Fo gioca all’autore di Guernica. Qualche anno fa, mentre gli facevo un’intervista, aveva ricordato che nei lontani anni ‘60 la bellissima Franca Rame aveva fatto colpo su Picasso, conosciuto in una vacanza in Provenza. E là, sotto quel cielo azzurro, il maestro l’aveva ritratta in vari disegni. Ma non gliene aveva dato neanche uno, fedele alla sua abitudine di non fare mai regali. Una piccola scortesia che a Fo era tornata in mente anni dopo, vedendoli esposti tutti quanti in una mostra a Milano. E allora aveva voluto fare un tiro mancino a Picasso, copiandoli fedelmente firma compresa. Li aveva poi appesi nel suo studio, proprio davanti alla scrivania, dove sono rimasti fino ad oggi. E forse sono proprio quei bei disegni clamorosamente falsi ad avergli ispirato quest’ultima beffa. « Tarantola e il professore---Chiara Valentini

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