mercoledì 17 ottobre 2012

Grazia Deledda non si legge a scuola.

"Grazia Deledda è una donna che rappresenta le scrittrici e gli scrittori sardi che hanno reso grande la letteratura italiana. Noi vogliamo che i giovani la conoscano e la studino per il suo importante contributo culturale e che gli insegnanti delle nostre figlie e dei nostri figli la inseriscano nei programmi didattici." L'invito dell'Associazione Donne di carta a far circolare e a sostenere un Appello contro una discriminazione che colpisce Grazia Deledda, che è stata anche Premio Nobel L'Associazione Donne di carta sostiene questo APPELLO e sottolinea che le persone libro dell'Associazione Donne di carta, circa 100, sparse in 15 città italiane, portano nel proprio repertorio a memoria ben più del 60% di libri scritti da donne, una realtà ben diversa da quella che il Ministero considera rilevante per l'educazione linguistica e letteraria dei giovani e rappresentativa della qualità culturale di questo Paese. E tra le donne che scrivono, Grazia Deledda, ovviamente, è più che presente - e non con un solo libro. Per libera scelta di lettori e lettrici che nella vita sono insegnanti, bibliotecari, editori, operatori culturali e quegli stessi giovani (uomini e donne) che si vorrebbe privare di modelli culturali diversificati contravvenendo a quel sacrosanto principio della bibliodiversità che garantisce la crescita di un pensiero critico, libero e indipendente soprattutto dal monopolio dell'omologazione culturale e sessista. A nome dei soci, sottoscriviamo l'Appello e invitiamo a fare altrettanto, con una mail di sostegno a: graziadeledda.snoq@gmail.com APPELLO "Al Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano Al Ministro della Pubblica Istruzione On. Francesco Profumo Al Ministro delle Pari Opportunità On. Elsa Fornero Nel programma di letteratura italiana del prossimo concorso per insegnanti della scuola pubblica sono presenti 35 scrittori maschi e una sola donna, Elsa Morante. Tra i nomi possibili della Letteratura Italiana, è assente una delle più grandi scrittrici italiane del XX secolo, il premio Nobel Grazia Deledda, peraltro ampiamente trascurata nei programmi scolastici curriculari. Esiste una cecità selettiva verso la rappresentatività femminile e verso i meriti delle donne che evidentemente colpisce anche il Ministero della Pubblica Istruzione. leggiamo ancora che le donne non dovrebbero chiedere il 50% di presenze in tutti i luoghi decisionali, ma chiedere invece il riconoscimento del “merito”. Eppure, per questa donna sarda, neppure il premio Nobel è “merito” sufficiente.
Grazie a chi l'ha scritto. inserito da Sandra Giuliani---NOI DONNE http://liberos.it/notizie/la-donna-che-non-doveva-scrivere/258 (17 Ottobre 2012)

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