sabato 1 maggio 2010


PAOLA CALORENNE.. Ripartire dagli ultimi. Questo Primo Maggio gli ultimi sono gli uomini e le donne di ogni colore sfruttati per il profitto. Sono quelli di Rosarno. «Ma Rosarno è una metafora», spiega il leader della Cgil Guglielmo Epifani. «Ci sono tante Rosarno, sono nei campi, nei cantieri, nei retrobottega». Immagini che potrebbero... essere state scattate nell’Ottocento: «Ci dicono che i diritti del lavoro non sono acquisiti per sempre. Vanno riconquistati e difesi».

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