Non è un paese per donne "Il nostro paese sottolinea a parole il valore della famiglia, ma non fa granchè per sostenerlo effettivamente..."
martedì 29 giugno 2010
Care ragazze, state attente....
Vittoria Franco
Care ragazze, state attente: i diritti delle donne si possono anche perdere
Bel saggio di Vittoria Franco, senatrice, a lungo responsabile Pari Opportunità per il Pd e docente di storia della filosofia
Ilaria Di Bella
Hannah Arendt scriveva che la libertà è dare inizio a qualcosa di nuovo, e la sua forma archetipica è la nascita, la natalità. Si riferiva alla nascita in senso simbolico, che nella politica è ricorrente, ma anche in senso letterale al fisico "venire al mondo". Un atto, secondo lei, che sconvolge l'ordine esistente delle cose e costituisce la vera garanzia che la libertà, nonostante tutto, non scomparirà da questa terra. Riconsiderando la storia da questo originale punto di vista, le donne sono prigioniere da sempre di un evidente paradosso. Col corpo, fin dalle origini, sono più vicine degli uomini all’enorme atto di libertà di ogni nascita; ma ciò nonostante hanno dovuto combattere per conquistare ogni libertà e ogni diritto. Oggi che si parla di “velinismo”, l’ulteriore complicazione è che di questa lunga lotta femminile, costellata di conquiste solo recenti, le giovani sembrano non avere memoria. E dunque proprio a loro, con la preoccupazione che i successi del passato non vadano perduti, si rivolge “Care ragazze. Un promemoria”, bel saggio di Vittoria Franco, senatrice, a lungo responsabile Pari Opportunità per il Pd e docente di storia della
filosofia alla Normale di Pisa. Il volume è un'appassionata lettera alle ragazze per ricostruire il percorso delle donne, attraverso le battaglie di tante e le idee delle più amate tra le pensatrici, che hanno dato radici all'uguaglianza, all'autodeterminazione, all’emancipazione, all’ambizione femminile al potere. L’obiettivo è spiegare come sia stato possibile ottenere il voto, il divorzio, l’aborto, il nuovo diritto di famiglia, l’accesso alle professioni considerate maschili, e quanto ancora ci sia da fare. Con un sogno. “Sarei davvero soddisfatta – scrive l’autrice - se questo promemoria si rivelasse un modo per ritrovarci, generazioni diverse di donne; capire il passato per vivere meglio il presente e lavorare insieme, ciascuna a modo suo, per un futuro di libertà più vera".
Vittoria Franco
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