martedì 4 luglio 2017

Storie di donne: LACRIME DI GHIACCIO

Viola camminava lentamente a piedi nudi sulla spiaggia, la luce delicata del mattino avvolgeva come una nuvola il suo corpo segnato dal tempo, che ormai non nascondeva più il suoi anni e si mostrava stanco e logorato dall’intensità della fatica del vivere. Percorreva con il cuore fibrillante il breve cammino che restava, l’arrivo era ormai vicino e nella brezza mattutina che odorava di sale cominciarono a scorrere le immagini, i profumi e le sensazioni vibranti del suo passato , la scatola dei ricordi si aprì come per magia, quei momenti mai dimenticati ancora frammentati e nebbiosi balzarono prepotenti nel suo cuore . La figura di Viola, fiera della bellezza dei suoi giovani anni, balzò dirompente con i folti capelli biondi con suo abito bianco e nero scandalosamente sopra il ginocchio e si avviò verso l’uscita, si era, infatti, appena conclusa una delle tante assemblee di facoltà, il sessantotto procedeva inesorabile, con scontri familiari e sociali, acuti e laceranti per le ragazze, prigioniere e condizionate dai tabù imposti dalla tradizione, in quella città del profondo Sud. In tutti i giovani di allora, come di sempre ardeva il desiderio di vivere intensamente, di crescere , di conoscere, curiosi di scoprire la vita, quella vera, ricca di sensazioni vibranti ancora sconosciute. Aveva appena salutato gli amici e il suo sguardo si posò sui grandi occhi scuri e tristi di quel ragazzo che le stava chiedendo un’informazione, lei rispose, lui la ringraziò sussurrando una frase con accento straniero appena comprensibile: ” sei tu la persona che aspettavo”, parole strane, inattese, si spaventò, salutò, era turbata, non chiese spiegazioni e andò via. Nei giorni che seguirono, Viola desiderava rivedere quel viso, quello sguardo ,era incuriosita, aveva paura, ma l’incontro desiderato e temuto, avvenne tra il chiasso e l’odore di pollo fitto della mensa. Cris, era questo il suo nome, studiava medicina, era stato costretto a lasciare il suo Paese, progenitore della democrazia, ora schiacciato dal peso della dittatura militare, era approdato in quell’isola, dove aveva deciso di percorrere una parte del suo cammino, in quella terra, che condivideva con la sua un antico passato. In quel tiepido pomeriggio d’autunno, inizia per loro una lunga, intenza e totalizzante storia d’amore. Viola sentiva però che nei suoi occhi innamorati e tristi, si celava una storia dolorosa che non tardò a conoscere. L’ombra di un amore emergeva dal passato , Cris senti il bisogno di parlarne, di aprire il proprio cuore a colei che aveva riacceso in lui la gioia di vivere e di amare e con fatica ripercorre quei momenti di gioia e di dolore. Raccontò, con forte turbamento, di quell’estate calda che aveva segnato la felice conclusione dei suoi i esami di maturità, ma arriva qualcosa di inaspettato, Sofia, la sua ragazza di sempre, avrà un bambino , segue il matrimonio , si rinvia di qualche anno l’ingresso all’università, si aspetta con gioia la nuova vita, poi si programmerà il futuro. Arriva il momento è una bella bambina Emily, ma Sofia non riuscirà a vederla, muore durante il parto . Cris, si ammalò, non riusciva a reagire al dolore che aveva segnato la sua giovane vita, passò qualche anno, Emily aveva appena compiuto due anni ,bisognava reagire, la soluzione era che Cris andasse via, a studiare all’estero, per elaborare il suo dolore e allontanarsi da un clima politico ostile ai militanti di sinistra come lui, sarebbe tornato dopo la laurea, alla bambina avrebbero pensato i nonni, questa per tutti era la scelta migliore. Questa fu l'unica volta che ne parlarono, e Viola non volle più ricordare, non voleva fare progetti voleva vivere intensamente quegli anni, a volte si intristiva perchè tutto poteva finire, quando succederà, e se succederà si vedrà, del resto un momento d'amore può bastare per tutta la vita, l'importamte è aver provato l'emozione vibrante di un amore inebriante e totalizzante. Trascorsero cinque anni dove si alternavano, lo studio , il lavoro, le uscite insieme, i contrasti continui con la famiglia di Viola, che non accettava questo rapporto, a loro parere distruttivo e senza futuro. La loro intesa era perfetta, il loro amore profondo, trascorsero così anni spensierati e felici. Il regime militare crolla, le telefonate con la famiglia di lui diventano burrascose, dopo tanti anni deve tornare è questo il suo dovere, il risveglio dal sogno sarà brusco, adesso cosa bisogna fare, posso ad una bambina di otto anni, che capisce e che non ha conosciuto la mamma e con un papà che non ricorda, far entrare nella sua vita una persona che non conosce, posso restare qui e abbandonarla per semprre, devo scegliere tra la mia felità e il dovere. queste domande tormentarono Cris. Non riuscirono a parlarne, Viola era in silenzio sperava, ma aveva paura, sentiva che tutto sarebbe finito. Quella fredda sera di fine febbraio la partenza, l'abbraccio ,le lacrime che scorrevano sulle loro guance, diventarono subito di ghiaccio, capirono che era finita. Piera Repici

lunedì 3 luglio 2017

L'Agorà delle donne: Storie di donne: LAGRIME DI GHIACCIO

L'Agorà delle donne: Storie di donne: LAGRIME DI GHIACCIO: Viola camminava lentamente a piedi nudi sulla spiaggia, la luce delicata del mattino avvolgeva come una nuvola il suo corpo segnato dal te...

Storie di donne: LAGRIME DI GHIACCIO

Viola camminava lentamente a piedi nudi sulla spiaggia, la luce delicata del mattino avvolgeva come una nuvola il suo corpo segnato dal tempo, che ormai non nascondeva più il suoi anni e si mostrava stanco e logorato dall’intensità della fatica del vivere. Percorreva con il cuore fibrillante il breve cammino che restava, l’arrivo era ormai vicino e nella brezza mattutina che odorava di sale cominciarono a scorrere le immagini, i profumi e le sensazioni vibranti del suo passato , la scatola dei ricordi si aprì come per magia, quei momenti mai dimenticati ancora frammentati e nebbiosi balzarono prepotenti nel suo cuore . La figura di Viola, fiera della bellezza dei suoi giovani anni, balzò dirompente con i folti capelli biondi con suo abito bianco e nero scandalosamente sopra il ginocchio e si avviò verso l’uscita, si era, infatti, appena conclusa una delle tante assemblee di facoltà, il sessantotto procedeva inesorabile, con scontri familiari e sociali, acuti e laceranti per le ragazze, prigioniere e condizionate dai tabù imposti dalla tradizione, in quella città del profondo Sud. In tutti i giovani di allora, come di sempre ardeva il desiderio di vivere intensamente, di crescere , di conoscere, curiosi di scoprire la vita, quella vera, ricca di sensazioni vibranti ancora sconosciute. Aveva appena salutato gli amici e il suo sguardo si posò sui grandi occhi scuri e tristi di quel ragazzo che le stava chiedendo un’informazione, lei rispose, lui la ringraziò sussurrando una frase con accento straniero appena comprensibile: ” sei tu la persona che aspettavo”, parole strane, inattese, si spaventò, salutò, era turbata, non chiese spiegazioni e andò via. Nei giorni che seguirono, Viola desiderava rivedere quel viso, quello sguardo ,era incuriosita, aveva paura. ma l’incontro desiderato e temuto, avvenne tra il chiasso e l’odore di pollo fitto della mensa. Cris, questo era questo il suo nome, studiava medicina, era stato costretto a lasciare il suo Paese, progenitore della democrazia, ora schiacciato dal peso della dittatura militare, era approdato in quell’isola, dove aveva deciso di percorrere una parte del suo cammino, in quella terra, che condivideva con la sua un antico passato. In quel tiepido pomeriggio d’autunno, inizia per loro una lunga, intenza e totalizzante storia d’amore. Viola sentiva però che nei suoi occhi innamorati e tristi, si celava una storia dolorosa che non tardò a conoscere. L’ombra di un amore emergeva dal passato , Cris senti il bisogno di parlare, di aprire il proprio cuore a colei che aveva riacceso in lui la gioia di vivere e di amare e con fatica ripercorre quei momenti di gioia e di dolore. Raccontò, con forte turbamento, di quell’estate calda che aveva segnato la felice conclusione dei suoi i esami di maturità, ma arriva qualcosa di inaspettato, Sofia, la sua ragazza di sempre, avrà un bambino , segue il matrimonio , si rinvia di qualche anno l’ingresso all’università, si aspetta con gioia la nuova vita, poi si programmerà il futuro. Arriva il momento è una bella bambina Emily, ma Sofia non riuscirà a vederla, muore durante il parto . Cris, si ammalò, non riusciva a reagire al dolore che aveva segnato la sua giovane vita, passò qualche anno, Emily aveva appena compiuto due anni ,bisognava reagire, la soluzione era che Cris andasse via, a studiare all’estero, per elaborare il suo dolore e allontanarsi da un clima politico ostile ai militanti di sinistra come lui, sarebbe tornato dopo la laurea, alla bambina avrebbero pensato i nonni, questa per tutti era la scelta migliore. Questa fu l'unica volta che ne parlarono, e Viola non volle più ricordare, non voleva fare progetti voleva vivere intensamente quegli anni, a volte si intristiva perchè tutto poteva finire, quando succederà, e se succederà si vedrà. Trascorsero cinque anni dove si alternavano, lo studio , il lavoro, le uscite insieme, i contrasti continui con la mia famiglia che non accettava questo rapporto, a loro parere distruttivo e senza futuro. La nostra intesa era perfetta, il nostro amore profondo, anni spensierati e felici che ci hanno regalato felicità. Siamo vicini alla laurea, il regime militare crolla, le telefonate con la famiglia di lui diventano burrascose, dopo tanti anni deve tornare è questo il suo dovere, il risveglio dal sogno sarà brusco, adesso cosa bisogna fare, posso ad una bambina di otto anni, che capisce e che non ha conosciuto la mamma e con un papà che non ricorda far entrare nella sua vita una persona che non conosce, posso restare qui e abbandonarla per sempe, devo scegliere tra la mia felità e il dovere. queste domande tormentarono Cris, Non riuscirono a parlarne, Viola era in silenzio sperava, ma aveva paura, sentiva che tutto sarebbe finito. Quella fredda sera di fine febbraio la partenza, l'abbraccio ,le lacrime scorrevano sulle loro guacie e diventarono subito di ghiaccio, capirono che era finita. Piera Repici

giovedì 2 giugno 2016

L'Agorà delle donne: Il 2 giugno 70esima ricorrenza del voto alle donne...

L'Agorà delle donne: Il 2 giugno 70esima ricorrenza del voto alle donne...: "Con l'ennesimo orribile delitto che si è consumato ai danni della 22enne Sara Di Pietrantonio io e altre donne,in numero crescente...

Il 2 giugno 70esima ricorrenza del voto alle donne italiane, esponiamo qualcosa di rosso alla finestra per fermare il femminicidio

"Con l'ennesimo orribile delitto che si è consumato ai danni della 22enne Sara Di Pietrantonio io e altre donne,in numero crescente abbiamo deciso di intrraprendere una serie di azioni martellanti volte ad estirpare la cultura del femminicidio ormai diventato ennesimo motivo di imbarazzo del nostro paese. Stiamo organizzando una prima protesta molto semplice:il 2 giugno, 70esimma ricorrenza del voto alle donne italiane, esponete alle vostre finestre un abito, un lenzuolo, una bandiers qualsiasi di colore rosso.Simboleggia il sangue versato dalle donne uccise dai loro uomini,o ex uomini, o corteggiatori rifiutati.Sarà solo il primo passo.Partecipate e non abbiate paura di passare per rompiscatole, come cercherà di farvi credere un certo tipo di persone(uomini e donne)da tenere alla larga perchè non vogliono il loro bene".

mercoledì 6 aprile 2016

Comunali Roma, Raggi: "Non sono tifosa ma simpatizzo per la Lazio"

Virginia Raggi, candidata sindaco di Roma del M5s, ha confessato la sua fede calcistica a Otto e mezzo su la7. "Non ho tifato al derby. Non sono tifosa ma solo simpatizzante. Il calcio mi piace ma non lo capisco, sono ferma alla regola del fuorigioco. Mio marito mi ha lavorato ai fianchi per venti anni e ora sono simpatizzante laziale. Ma da qui a dire che sono una tifosa ce ne vuole". Piera Repici

venerdì 19 dicembre 2014

DACIA MARAINI il primo Presidente della Repubblica donna

Se vogliamo veramente il cambiamento bisogna dare una svolta forte, eleggere Presidente della Repubblica DACIA MARAINI, una donna appartenente al mondo della cultura, in prima fila nella difesa dei diritti delle donne, acuta e sensibile indagatrice della condizione della donna, ha spesso delineato nei suoi testi figure femminili complesse e determinate, inserite in una più ampia riflessione su molteplici temi sociali, affrontati in un prospettiva storica.. Piera Repici
Dacia Maraini,. - Scrittrice italiana . Autrice di narrativa, poesia, teatro e saggistica. I temi caratteristici della sua produzione (la condizione storica e sociale della donna, l'infanzia, il riscatto politico dei reietti e dei disadattati, l'alienazione e frustrazione femminili nella società contemporanea), le hanno fatto privilegiare uno stile chiaro e realistico, con un forte interesse anche per il versante della documentazione. Autrice poliedrica, si è segnalata inizialmente con il romanzo L'età del malessere (1963). Ha scritto in seguito numerose opere narrative: Memorie di una ladra (1972); Donna in guerra (1975); Isolina (1985); La lunga vita di Marianna Ucrìa (1990, premio Campiello 1990); Bagheria (1993); Un clandestino a bordo (1993); Voci (1994), premio internazionale Flaiano; Dolce per sé (1997); il volume di racconti Buio (1999); La nave per Kobe (2001); i romanzi Colomba (2004). Nel 2007 ha pubblicato Il gioco dell'universo, in cui rilegge gli scritti del padre ricostruendone il percorso intellettuale ed esistenziale, e Passi affrettati, dedicato al tema della violenza sulle donne, dal quale l'anno successivo è stato tratto lo spettacolo, da lei scritto e diretto, messo in scena in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne; al 2008 è datato anche Il treno dell'ultima notte, in cui seguendo la vicenda privata della protagonista si ripercorrono alcuni dei momenti più tragici della storia del Novecento. Tra le opere successive occorre ancora citare: La ragazza di via Maqueda (2009), in cui si intrecciano le storie di personaggi emblema di una generazione formatasi dopo la seconda guerra mondiale, con le loro illusioni e delusioni, emblema di un'Italia in fermento; la raccolta di scritti di viaggio La seduzione dell'altrove (2010), che propone al contempo un percorso critico tra le contraddizioni e gli egoismi della società italiana; La grande festa (2011), sofferta indagine onirica sul valore del ricordo. È inoltre autrice di saggi (Storia di Piera, 1980, in collab. con P. Degli Esposti; Amata scrittura, 2000), raccolte di versi (Viaggiando con passo di volpe, 1991; Se amando troppo, 1998), opere teatrali (Il ricatto a teatro e altre commedie, 1970; Dialogo di una prostituta con un suo cliente, 1978; Stravaganza, 1987; Veronica, meretrice e scrittora, 1992; Fare teatro: 1966-2000, 2000, che raccoglie gran parte della sua opera teatrale) e sceneggiature, oltre che regista cinematografica e teatrale. Nel 2012 è stata insignita del premio Fondazione Campiello alla carriera; nello stesso anno ha pubblicato la favola a fumetti La notte dei giocattoli, illustrata da D. Bonomo, e il libro di racconti L'amore rubato, mentre è del 2013 la biografia Chiara di Assisi. Elogio della disobbedienza.